Wheelchair Hockey

Il Wheelchair Hockey nasce quasi per caso nei primi anni ’70 grazie all’iniziativa di un gruppo di insegnanti di alcune scuole del nord Europa, soprattutto Olandesi, che iniziarono a cercare di coinvolgere nelle lezioni di educazione fisica tutti i propri alunni, compresi quelli affetti da handicap motori anche molto gravi.

A tal fine si rendeva necessario l’utilizzo, per le attività che ci si proponeva di svolgere, di materiali speciali che fossero estremamente leggeri e che potessero pertanto essere maneggiati da persone dotate di una forza muscolare estremamente ridotta.

Tale circostanza portò all’invenzione delle attrezzature che vengono, chiaramente in una versione evoluta e modernizzata, ancora oggi utilizzate negli incontri di Wheelchair Hockey: la mazza, realizzata con materiali plastici molto leggeri, la pallina da uni-hockey o floorball, e infine lo stick, una sorta di paletta applicata frontalmente alla carrozzina dell’atleta che permette anche a chi non è in grado di reggere la mazza di poter controllare la pallina ed essere fondamentale nel gioco.

Questo sport giunse in Italia all’inizio degli anni ’90 grazie all’attività del Gruppo Giovani U.I.L.D.M. (Unione Lotta alla Distrofia Muscolare) per permettere ai ragazzi affetti da patologie neuro-muscolari di praticare una disciplina sportiva. Nei primi anni di esistenza di questa realtà le poche squadre formate si impegnarono in una fitta promozione della propria attività e della propria disciplina sportiva cercando di farla conoscere al maggior numero possibile di persone, soprattutto a nuovi potenziali atleti, attraverso l’organizzazione di tornei e partite amichevoli.

Nel 1995 si contavano in Italia 16 squadre, un numero più che sufficiente per riuscire finalmente a dare vita al primo campionato nazionale di Wheelchair Hockey.

Attualmente in Italia esistono circa 30 squadre sparse su tutto il territorio della penisola, le quali disputano un campionato organizzato dalla F.I.P.P.S. (Federazione Italiana Paralimpica Powerchair Sport), suddivise in 2 serie: la serie A1 che coinvolge le squadre più esperte e competitive, e poi la serie A2 che racchiude molte delle squadre anagraficamente più giovani e che, come tali, hanno bisogno di fare esperienza per il salto in A1.

Entrambi i Campionati sono organizzati con una iniziale regular-season a gironi seguita poi dai Play-Off scudetto per quanto riguarda la Serie A1 e dai Play-Off promozione per quanto riguarda, invece, la Serie A2.

Viene, inoltre, organizzata anche la Coppa Italia che, in una formula ad eliminazione diretta, unisce in un unico tabellone sia squadre di A1 che squadre di A2. Al termine della Stagione, la squadra Campione d’Italia e la squadra vincitrice della Coppa Italia si affrontano per la conquista della Supercoppa Italiana.

Nel 1997 ha esordito anche la Nazionale Italiana di cui, storicamente, hanno sempre fatto parte anche atleti e tecnici degli Sharks. La Nazionale, oltre a vari tornei internazionali, ha disputato diverse edizioni di Campionati Europei e Campionati del Mondo arrivando, dopo l’argento europeo ottenuto nel 2016 in Olanda, al titolo di Campione del Mondo nel 2018.

L’evoluzione di questo sport in Italia, che dal 1995 a oggi è stata considerevole, ha portato il Wheelchair Hockey al riconoscimento come Disciplina Sportiva Paralimpica da parte del C.I.P. (Comitato Italiano Paralimpico) e a rappresentare, senza ombra di dubbio, una delle realtà più belle e stimolanti per qualsiasi persona affetta da disabilità motoria che intenda praticare uno sport di squadra.